Aristotele

 



 Aristotele nasce a Stagira, nella penisola Calcidica, e nel 367, all'età di 17 anni, si trasferisce ad Atene per studiare presso l'Accademia di Platone. Qui ci rimane per vent'anni, fino alla morte di Platone, di cui continuerà a condividere con lealtà le posizioni filosofiche. In seguito si reca in Asia Minore, dove rimane per cinque anni, per poi trasferirsi a Pella, presso la corte macedone, in cui diviene precettore di Alessandro Magno. Torna ad Atene forte della protezione di Alessandro Magno e, nel 335 a.C., fonda una nuova scuola, il Liceo (Peripato). A differenza dell'Accademia platonica, nel Liceo aristotelico gli allievi non erano tenuti a rispettare particolari regole comuni di vita. Insegnamento e ricerca erano le attività scolastiche 



Progetto filosofico 

Il filosofo sosteneva che il fine principale dell'uomo fosse la felicità, la quale non derivava dal piacere, ma dalla coscienza razionale di uno sviluppo della propria specifica essenza nell'ambito delle attività. La felicità si realizzava con l'esercizio della ragione e mediante le virtù, divise da Aristotele in dianoetiche (di carattere intellettuale) ed etiche (che riguardano il rapporto fra l'intelligenza e la sensibilità).  La caratteristica tipica delle virtù era costituita dal fatto che esse si acquisivano con l'insegnamento e la ripetizione e stavano a metà strada fra gli eccessi opposti. Secondo il pensiero aristotelico, era possibile attuare la virtù soltanto nell'ambito di una società organizzata o all'interno dello Stato, il quale non annullava le forme sociali più ristrette.

Aristotele suddivide le scienze in tre grandi aree: 
  1. l'area delle scienze teoretiche o conoscitive: conoscenza disinteressata, che non ha altro fine se non la comprensione di com'è fatta la realtà
  2. l'area delle scienze pratiche: indica l'azione morale, intenzionale e tipicamente umana
  3. l'area delle scienze produttive o poietiche: ambito dell'arte e della tecnica

Citazione di Aristotele:

Si ama quello che colpisce e si è colpiti da ciò che non è ordinario.” “Se non esistesse nulla di eterno, neppure il divenire sarebbe possibile.” “Chiamiamo libero colui che esiste per se stesso e non per un altro.” “Non c'è amicizia salda senza fiducia: e non c'è fiducia senza far passare un certo tempo.”

TEORIE DELLE 4 CAUSE 


Aristotele sostiene che ogni oggetto o evento ha quattro cause: la causa materiale, la causa efficiente, la causa formale e la causa finale.

Aristotele credeva che queste quattro cause fossero necessarie per spiegare la natura di un oggetto o di un evento. Insieme, queste quattro cause fornivano una spiegazione completa di ciò che costituisce un oggetto o un evento e del perché esiste.


FISICA COME SCIENZA TEORETICA 


Aristotele considerava la fisica come una scienza teoretica perché si occupava di studiare le cause e i principi fondamentali dell'universo. La fisica di Aristotele si concentrava sulla descrizione e la classificazione di oggetti e fenomeni naturali, e cercava di spiegare il movimento e il cambiamento in termini di cause naturali. 


INTELLETTO ATTIVO E INTELLETTO PASSIVO 


Secondo Aristotele, l'intelletto umano è composto da due parti: l'intelletto passivo e l'intelletto attivo. L'intelletto passivo è la capacità di ricevere informazioni attraverso i sensi, mentre l'intelletto attivo è la capacità di elaborare queste informazioni e di creare conoscenza. L'intelletto attivo è ciò che permette all'uomo di raggiungere la conoscenza universale e di comprendere la realtà in modo più completo. Secondo Aristotele, l'intelletto umano è composto da due parti: l'intelletto passivo e l'intelletto attivo. L'intelletto passivo è la capacità di ricevere informazioni attraverso i sensi, mentre l'intelletto attivo è la capacità di elaborare queste informazioni e di creare conoscenza. L'intelletto attivo è ciò che permette all'uomo di raggiungere la conoscenza universale e di comprendere la realtà in modo più completo.


L’UOMO COME ANIMALE POLITICO 


Per Aristotele, l'uomo è un animale politico perché credeva che l'uomo fosse naturalmente portato a vivere in società. Aristotele credeva che l'uomo fosse un animale sociale e che la vita in comunità fosse essenziale per il suo benessere e la sua felicità. Inoltre, Aristotele credeva che l'uomo fosse dotato di ragione e di capacità di giudizio, il che lo rendeva capace di partecipare alla vita politica e di prendere decisioni collettive. Per Aristotele, la politica era la scienza che si occupava dell'organizzazione della società e del benessere degli individui che la componevano. In questo modo, Aristotele sosteneva che la vita politica fosse essenziale per l'uomo e che la partecipazione alla vita pubblica fosse un modo per realizzare la propria natura e la propria felicità.


IL BUON GOVERNO 


Per Aristotele, il buon governo è caratterizzato dalla giustizia, dal rispetto delle leggi e dalla virtù dei governanti. Aristotele credeva che il governo dovesse essere organizzato in modo tale da garantire il benessere e la felicità dei cittadini. In particolare, Aristotele sosteneva che il governo dovesse essere costituito da persone virtuose, che fossero in grado di prendere decisioni giuste e di agire per il bene comune. Inoltre, Aristotele credeva che il governo dovesse essere organizzato in modo tale da garantire la partecipazione dei cittadini alla vita politica e la loro felicità. In questo modo, Aristotele sosteneva che il buon governo fosse essenziale per il benessere della società e per la realizzazione della felicità degli individui che la componevano.


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